Più
ci si fa un'idea chiara sui contenuti di queste conferenze
e più si desidera porre al centro dell’attenzione
ciò che non viene mai espresso: l’uomo che
le ha tenute. Chi parla in queste conferenze non è
un angelo, ma un uomo. Vengono in esse espressi contenuti
della coscienza umana, di questa coscienza capace
di evolversi all’infinito che ogni uomo si porta dentro
cercando instancabilmente di renderla più ampia e
profonda. Qui non conta tanto la persona di Rudolf
Steiner come tale: il lettore sperimenta i contenuti
di una scienza dello spirito che viene offerta a tutti gli
esseri umani in quanto tali come prospettiva evolutiva della
coscienza.
Possiamo immaginarci che mentre l'uomo
fa risuonare simili parole tutti gli angeli di cui si parla
nelle conferenze siano in trepido ascolto. È possibile
che siano stupiti che il mondo degli uomini si occupi di
loro, che l’uomo si interessi seriamente a loro dopo
averli ignorati per così tanto tempo. Potrebbero
essere curiosi di sapere che cosa racconta su di loro, se
dice il vero o no, se le sue parole palesano venerazione
o superficialità. [...]"
Pietro
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