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Quando cammino
per un bosco ammantato di neve e scorgo delle orme di cervo,
mi dico: qui ci sono di sicuro dei cervi, anche se adesso
non li vedo. E quando noto in un uomo dei talenti innati,
delle capacità spiccate, non posso forse capirli
come orme, come tracce lasciate da un "autore"
che ora non vedo? E non potrebbe essere lui stesso, quell'autore,
che però ha operato in un'altra vita?
Se così fosse sapremmo con certezza,
e non per fede, che ognuno di noi ha vissuto già
più volte sulla terra, e di ogni vita porta in sé
le tracce. Non solo: si aprirebbe un futuro anche per tutti
gli ideali e i progetti che non riusciamo a realizzare nel
breve arco di questa esistenza. Ognuno di noi muore da "principiante"
della vita, con un infinità di cose ancora da fare,
tutte possibili, e col sentimento che questa è una
condizione di profonda ingiustizia.
Il pensiero della reincarnazione rappresenta,
con tutte le sue conseguenze, un'assoluta rivoluzione per
la coscienza umana e per la vita quotidiana. |