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Come unico pensiero
di introduzione – visto che il vangelo di Giovanni ha
già nel suo Prologo un'introduzione con i fiocchi –
direi che questo testo così profondo e vasto compensa
il carattere di frenesia e frammentarietà in cui oggi
vive l'umanità. Tante cose ci sono da fare che affannano
il momento presente causando una perdita sempre più
vistosa della capacità di abbracciare con la propria
coscienza il contesto evolutivo più ampio nel quale
questo momento fuggevole si colloca. La mia impressione è
che molti esseri umani, al nord al sud all'est e all'ovest,
sentano sempre più sfuggire il senso della vita, entrino
nel meccanismo della paura divenendo preda di depressioni,
perché non riescono a inserire il frammento momentaneo
del presente in un respiro più ampio che dia un senso
di pienezza e di fondatezza a ogni più piccolo gesto,
a ogni singola azione. Ogni piccolo passo che faccio, questa
curva che prendo in macchina, questa parola che dico all'amico...
tutto può collocarsi nello scenario di un lungo cammino,
il cammino della mia coscienza, che è fatto di millenni.
Il vangelo di Giovanni è il vangelo del significato
complessivo dell'evoluzione umana. È il vangelo dei
grandi destini della Terra e dell'Umanità. E comincia
con le parole fatidiche: en archè en o Lògos
- "Nel principio era il Verbo"... |