"Una società, fino a ieri
per tanti versi omogenea, si trova oggi di fronte a una
convivenza di culture, lingue, religioni e colori della
pelle tanto diversi l'uno dall'altro.
I problemi che questo crescente cosmopolitismo
crea, le difficoltà nel mondo del lavoro e nell'incontro
quotidiano sono sorti da soli. Non da solo nasce ciò
che soltanto la libertà dell'uomo può
creare, e cioè la presa di coscienza di ciò
che una società multiculturale comporta per ogni
individuo: un tipo di convivenza fatta di sincera comprensione
reciproca, nel rispetto e nell'amore della dignità
di ogni uomo.
Per il convivere quotidiano è
decisiva la struttura mentale del singolo individuo: tocca
a me lavorare su me stesso per riuscire a cogliere non
solo con la testa, ma soprattutto col cuore l'Uomo
che vive in ogni uomo. La lingua, il colore della pelle,
la religione sono fenomeni di gruppo, che tendono a far
scomparire l'uomo come individuo. Sta a me vedere,
oltre il colore della pelle, l'Uomo che è
nell'altro e che come me è una individualità
unica che vuol parlarmi da cuore a cuore."