Essere uomini vuol dire essere in cammino.
È come quando si fa un'escursione, o una gita:
è bello avere uno sguardo d'insieme sul tragitto,
sulla meta verso la quale si è diretti e sulle varie
tappe da percorrere.
L'evoluzione umana è come un
grande viaggio che dura già da millenni: anche qui
la cosa che più dà gioia è il sapere
da dove si è partiti, a che punto ci si trova, quali
sono le tappe che ancora ci aspettano e soprattutto qual è
la meta finale verso la quale siamo rivolti.
Da dove ha l'origine l'uomo?
Dalla scimmia o da un Dio creatore? O proviene forse da tutti
e due – il suo corpo dall'animale, il suo spirito
dall'alto?
Un quesito importante di questo convegno
riguarda la grande "svolta" dell'evoluzione,
che si ripete, in piccolo, in ogni singola esistenza e nella
vita di ogni giorno: è la svolta che ci fa passare
da una conduzione che viene dal di fuori alla libertà
interiore, che conosce solo la legge dell'amore.
Guardando avanti, verso la meta finale di
tutta l'evoluzione, si vedono cose bellissime ancora
tutte da fare: trasformare l'umanità in una sola
famiglia e gli esseri della Terra in amici dell'uomo,
che a sua volta impara ad amarli con gratitudine per tutto
ciò che fanno per lui.
Pietro
Archiati
P.S.: Mi si chiede sempre se tratterò
il tema dal punto di vista della scienza dello spirito. A
questa domanda non si può rispondere con un sì
o con un no. Dovendo qui tagliar corto dirò così:
i miei pensieri più belli li devo alla scienza dello
spirito inaugurata da Rudolf
Steiner. Ma questo cosa importa a chi mi ascolta? A lui
interessa che i pensieri siano belli per il suo cuore e convincenti
per la sua mente. Solo così può venirgli voglia
di interessarsi alla fonte per attingervi direttamente.